In ambulatorio eseguiamo prevalentemente interventi programmati di chirurgia dei tessuti molli. Di seguito una breve panoramica dei più frequenti.
Ovariectomia, ovario-isterectomia o “sterilizzazione”.
L’ovariectomia, ovvero la rimozione delle ovaie, è un intervento consigliabile per validi motivi nelle cagne giovani che i proprietari non intendono far riprodurre.
Se eseguita prima del primo calore, quindi all’età di 6 mesi circa o poco più, elimina quasi completamente l’incidenza di tumori mammari. Questo effetto protettivo si riduce dopo il primo calore e si annulla quasi del tutto dopo il terzo.
Previene la possibilità di patologie dell’apparato riproduttore che purtroppo riscontriamo abbastanza frequentemente in cagne adulte e anziane.
Previene la possibilità di gravidanze indesiderate con la nascita di cuccioli che non sempre vengono adottati e possono diventare randagi o finire in canile. Quest’ultimo è un tema verso cui siamo molto sensibili, visto il numero, purtroppo elevato, di ospiti dei canili italiani.
L’ovario-isterectomia ovvero la rimozione delle ovaie e dell’utero è indicata nella cagna adulta/anziana con patologie dell’utero e delle ovaie in atto. Spesso si tratta di infezioni uterine, che possono essere molto gravi. Il periodo più a rischio inizia è due mesi circa dopo il calore. Possibili sintomi da notare sono: aumento del consumo di acqua; minore vivacità; minor appetito e, segno molto importante, la possibile ricomparsa di perdite vaginali. La chirurgia è la terapia di prima scelta, da eseguire nell’interesse della salute del paziente appena le sue condizioni lo consentano.
Per quanto riguarda la gatta, l’indicazione principale per cui eseguire l’ovariectomia o l’ovarioisterectomia è rappresentata dal controllo delle nascite. Nell’arco della sua vita infatti una gatta può partorire circa due volte l’anno, ogni volta una media di 3-4 gattini. La chirurgia rappresenta l’unico mezzo efficace per ridurre il randagismo in questa specie. Inoltre le femmine sterilizzate, così come i maschi, tendono ad allontanarsi meno da casa e rischiano meno di essere coinvolte in lotte con altri gatti o incidenti stradali. L’età consigliata è dai sei mesi in poi ma in alcuni casi può essere eseguita anche prima.
Per l’intervento di ovariectomia le pazienti vengono ricoverate la mattina a digiuno e dimesse il pomeriggio solitamente dalle 17:00 in poi. Utilizziamo un’anestesia di tipo gassoso che consente tempi di risveglio rapidi per cui i nostri pazienti sono in buone condizioni e vivaci al momento delle dimissioni. La ferita chirurgica è di piccole dimensioni, di solito 1-2 cm, al di sotto dell’ombelico e i punti esterni vengono tolti dopo 6-7 giorni. In questo periodo di tempo, per evitare leccamento e irritazioni, facciamo indossare alle femmine un body di cotone elastico che risulta più comodo del classico collare elisabetta. La terapia antibiotica non è necessaria e a casa si dovrà soltanto somministrare un farmaco antidolorifico nel cibo per 2-3 giorni.
Orchiectomia o “castrazione”
Nel cane il motivo principale per cui si esegue l’intervento di orchiectomia è la prevenzione/ cura dell’ipertrofia prostatica e delle patologie testicolari. Può essere indicato anche per aiutare nella gestione di problemi comportamentali quali aggressività; insistenti atteggiamenti di monta verso gli altri cani o persone; tendenza a scappare.L’età consigliata è dai 18 mesi in poi.
Per quanto riguarda il gatto ci sono altre motivazioni. I gatti maschi infatti, una volta raggiunta la pubertà, iniziano a marcare il territorio con spruzzi di urina (anche in casa), a lottare con gli altri maschi e ad allontanarsi da casa. Di conseguenza purtroppo sono più esposti a contrarre e trasmettere malattie infettive ( come la Leucemia Felina e l’Immunodeficienza Felina) e a essere coinvolti in incidenti stradali. L’età consigliata per questo intervento è dai 6 mesi in poi ma in alcuni casi può essere eseguito prima.
Per l’intervento di orchiectomia i pazienti vengono ricoverati la mattina a digiuno e dimessi il pomeriggio solitamente dalle 17:00 in poi. La ferita chirurgica è di piccole dimensioni (2-3 cm nel cane) e i punti vengono tolti dopo una settimana mentre nel gatto è di circa 0,5 cm e non ci sono punti esterni. Dopo l’intervento si somministra a casa un farmaco antidolorifico per due giorni nel cibo.